Il male minore

Quando il gioco si fa duro, allora i duri iniziano a giocare. Sono contenta di come va, sono contenta di poter dire quasi sottovoce che sto tenendo testa alla bestia nera, la tristezza nel cuore che ti porta via il sorriso , quel sorriso che tante persone dicevano ti caratterizzasse…una ragazza proprio solare , con un ‘interiorità compromessa, pari ad una cristalleria in centro piena di turisti giapponesi che smaniano per comprare , guardare, osare , scuotere il terreno

Un equilibrio rotto dall’ultima foglia ammucchiata sopra le altre , ma che pesa come un macigno.  L’ esecuzione della condanna che ho dato a me stessa è stata la più spietata , ancor di più di quella degli altri , non trovavo alibi , non trovavo un escape room dove nascondermi , ero io pura amara e in bilico nelle direzioni della mia vita.

Mai far finta che è normale, mai dire che ce la si fa quando non è così , non possiamo vivere la vita che gli altri ci obbligano e piegare il capo dall’ altra parte come una preda rassegnata, saremo sempre il male minore per alcune persone, saremo sempre quelli non allineati ai loro standard , ma tutto questo dovrà solo confortarci di star facendo la cosa giusta per noi.

” Perchè non ha detto , perche non ha fatto” come dice Niccolò Fabi, è il momento di chiedersi se si è felici , se si ha abbastanza o o è il momento per vivere a pieno questo nostro presente che è gia’ passato appena lo nominiamo ?

Lo sai che anche tu che mi stai leggendo sei importante? Anche tu che hai perso il lavoro, che sei tradita e non glielo dici che lo sai , che ti senti discriminato. Io mi ero scordata di dare un valore a me stessa, mi ero rinchiusa fuori dalla vita, un destino di sconforto che mi configuravo e cucivo addosso  , mentre grattavo il fondo delle emozioni peggiori che avessi mai provato. Tutto questo mi ha elettrizzato l’anima sino alle sue radici più profonde e per tanto non mi ha dato modo di amarmi più. Poi la vita è tornata a bussare alla mia porta e mi ha permesso di risalire giorno dopo giorno , mese dopo mese la corrente , perchè cercavo la luce prima , cercavo e non la trovavo, non la meritavo.

Mi indicavano in tanti la strada e io non gli credevo, non era la mia , piangevo perchè la felicità non la si può insegnare, la felicità per me era capire che il cuore si commuoveva ancora davanti alla mia vita con lo slancio geniale del calciatore che entra in campo .

Vi lascio ad un weekend caldo di Luglio, indossate le vostre scarpette e godetevi questo match con quello che mia nonna mi diceva sempre:

” Forza nonna, a combattere con la vita! ” ed è questo che faccio ogni giorno.

 

 

 

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